Festival del Verde e del Paesaggio 2018 Parte 1
Festival del Verde e del Paesaggio: l’Unicità della Location
Il Festival del Verde e del Paesaggio è da sempre per me un appuntamento fisso e finalmente domenica scorsa ci sono ritornata.
La location del Festival è indubbiamente magnetica e questa strana ipnosi che esercita è parte fondante dell’esperienza.
Il connubio contesto urbano – natura è suggestivo e affascinante. Le iconiche sale da concerto dell’Auditorium di Renzo Piano incorniciate da fiori, foglie, piante in una tavolozza di colori costringono a fermarsi e ad alzare il naso all’insù per ammirarne l’unicità dello spettacolo.
Il tema del verde in città diventa un percorso da scoprire ed è lo spirito che si respira un po’ ovunque, passeggiando per gli spazi del Festival. Lo ritroverete nelle installazioni, nelle esposizioni e nelle tematiche degli incontri. Un meraviglioso collettivo invito a farsi circondare, anche in piccoli luoghi, da un po’ di natura.
Festival del Verde e del Paesaggio: alla Ricerca di Ispirazioni Green
Questa manifestazione è un’ottima occasione per trovare piante insolite, letture nuove, spunti di riflessione, ispirazione.
Tra i tanti espositori di livello, uno dei miei preferiti è “l’Erbaio della Gorra”. Mi fermo sempre da loro, ancor prima di riconoscerli, perché le piante che hanno attraggono sempre il mio sguardo. Sono soprattutto erbacee perenni che disegnano un paesaggio a metà tra i campi incolti di fiori e l’oasi protetta. Iris meravigliose erano la calamita del loro banco quest’anno, insieme a Digitalis e Delphinium. Tuttavia io non ho potuto resistere invece alla Veronica spicata Pink Goblin e al Sedum albus, e ho provato un certo rimpianto per quel Cirsium lasciato lì..
Presso “Il Peccato Vegetale” ho invece preso un ibrido molto bello tra l’anemone giapponese e il primaverile, l’Anemone “Wild Swan”. Non mi sono lasciata scappare una Digiplexis “Illumination Pink” dal colore bellissimo, grazie ad alcune sfumature albicocca/pesca che hanno reso ai miei occhi quel suo rosa più accattivante.
Festival del Verde e del Paesaggio: i micro-orti urbani
Molto interessante, originale, e con una solida filosofia alle spalle, l’idea “Orto Brick” di Tommaso Mancini. Per la prima volta al Festival quest’anno con i suoi fantastici “micro orti da monolocale”.
Il “brick” coniuga la praticità con il design nel “mattoncino” (di terra) ed entra nelle case con il suo nome “urbano” per portare rucola, basilico o prezzemolo.
Tascabile, può essere coltivato anche sul davanzale di una piccola finestra. Ha i semi al suo interno per tre file di piantine che, dopo un mese circa, saranno pronte per essere separate, moltiplicate e condivise con gli altri.
“Il dado orto” per coltivare tre tipi di verdure, “il Pane di Terra”, nella forma di una rosetta per il frumento, e il “pratino” sono le altre curiose varianti verdi per piccoli spazi. Nuove forme di agricoltura urbana che ci richiamano in maniera efficace al concetto di cura.
Io ho scelto di cimentarmi con un Orto Brick di rucola e il dado! 🙂
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